Pepè Scescè – Cantù
Recensione a lungo rimandata, visto che ci sono andato a fine dicembre per la cena aziendale.
Il ristorante “Pepè scescè” è a Cantù, in una stradina che sale allontanadosi dal centro storico.
Ci sono andato per la cena aziendale, come detto, e si era scelto di avere menù fisso. Ambiente elegante e curato, 30 coperti circa.
Avrei voluto fare delle foto ai piatti, ma sono stato gentilmente fermato dallo chef (che durante il servizio ogni tanto esce dalla cucina per illustrare i piatti) che aveva paura “che gli fregassi l’idea” (sic).
Antipasti:
- Tartare di tonno crudo su letto di verze brasate: bel contrasto, verze cotte ma comunque croccanti. Purtroppo tonno molto freddo, troppo freddo.
- Gamberi con crema di patate: Classico, ruffiano, ma gradevole.
- Seppia alla piastra su crema di cannellini: buono il cotto/bruciato della seppia in contrasto al farinoso/untuoso della crema
- Baccalà con polenta , bagna cauda e cialda di parmigiano: più che un antipasto, un secondo. Baccalà e polenta benissimo, parmigiano croccante per fare contrasto, bagna cauda buona ma forse porta troppo sapore su un piatto del genere.
- Guazzetto di seppioline: zuppetta rossa, fatta bene, un po’ troppo acida la salsa di pomodoro.
Primo:
- Ravioli di branzino con sugo ai gamberi: decisamente il miglior piatto. Pasta fresca, che io addirittura avrei lasciato così da sola, con un filo di burro, senza gli ulteriori gamberi nel sugo.
Secondo:
- Rombo al forno con verdure: ottima materia prima, verdure che fanno giustamente da puro contorno.
Dolci:
- Flan al cioccolato: un classico da ristorante degli anni 2000, croccante fuori e molle dentro. Non sembrava fatto con il preparato.
Una bella cucina, che sa scegliere senza dubbio le materie prime e le sa preparare al meglio. Qualche abbinamento è un po’ troppo arrischiato, ma su 8 portate ci sta.
Noi abbiamo speso 50 euro a testa (eravamo in 10).