McItaly, seconda parte
Non so se fosse già stata pianificata una rotazione rapida, oppure gli eventi ne abbiano accelerato la dipartita, ma il primo McItaly, quello con Asiago e patè di carciofi, quello amabilmente tenuto a battesimo dal Ministro Zaia, ha già raggiunto le verdi valli del Paradiso dei panini fuori produzione.
Non che luna rapida ritirata non abbia dei buoni motivi a supporto: io stesso l’ho provato e l’ho trovato il peggior panino mai prodotto fino a ora da McDonald.
Leggete bene la frase di prima. Si, “fino ad ora”.
Perchè il vecchio McItaly è stato sostituito da un nuovo McItaly, che oggi è finito tra le mie fauci.
Il nuovo panino è composto da: pane con grano saraceno, hamburger di carne 100% italiana, pancetta affumicata della Val Venosta , insalata, cipolle alla piastra.
Letta così la lista non è neanche male, anzi cipolle e pancetta sembrano un ottimo abbinamento, solo si viene colti da un sospetto…
Poi si prendo il panino, lo si guarda, lo si apre e anche qui tutto sembra a posto: il pane è anche piacevole a vedersi, la carne è più del normale (dovrebbe essere l’hamburger del 280gr. o del Mac), l’insalata decente e il profumo di cipolla e pancetta è gradevole.
Ma c’è qualcosa in sottofondo che dice che no, c’è una nota stonata.
Al primo morso, la nota stonata vi colpirà con la potenza di una schitarrata di Jimi Hendrix: il nuovo McItaly è il panino di McDonalds più asciutto che la storia ricordi.
Ora, tutti i panini di McDonalds hanno un salsa ( o almeno un ingrediente molto acquoso), che svolge la funzione di “amalgamare” il boccone durante la masticazione.
Qui manca, e ad aggravare ancora di più la situazione ci stanno la farinetta sul pane e l’insalata di cartone.
Risultato: alla terza masticata avrete in bocca un blocco di cemento.
Io quel panino l’ho finito a fatica, prima volta nella mia vita che mi succede.
Ora, io capisco che l’opportunità di avere il patrocinio del ministero e quindi parecchia pubblicità gratuita e la possibilità di mettersi “in buona luce” verso esso fosse un’opportunità da non perdere.
Però sputtanare i proprio prodotti pur di utilizzare ingredienti DOP e far contento qualcuno, scontentando i tuoi clienti, che ti hanno fatto ricco anche quando eri l’alfiere del Junk Food, beh, questo mi sembra troppo.
E non riesco a capire neanche come McDonald’s, corporation americana, abituata al “business is business”, si sia fatta torcere il collo per partecipare a questo giochino che se ha portato benefici, li ha portati solo sul piano più strettamente politico.