Il pallonaro
Il Pallonaro racconta di un ragazzo omosessuale che deve nascondere questo aspetto nel suo ambiente di lavoro.
Una storia come tante? Direi di no, se il suo lavoro è fare il calciatore di serie A.
Si è molto discusso su come mai non ci sia ancora stato un calciatore italiano dichiaratamente gay. Molti dicono che è semplicemente perché gli omosessuali non giocano a calcio, altri sostengono che dichiarare una cosa di questo tipo creerebbe problemi problemi nello spogliatoio; questo romanzo invece avanza una terza e peculiare visione su questa tematica: sarebbero le società stesse a non volere una dichiarazione di questo tipo perché alienerebbe i tifosi, ma dall’altra parte le società sarebbero le prime a intervenire per permettere ai giocatori gay di vivere tranquillamente la propria vita, purché rimanga privata.
Il romanzo è quindi funzionale a dimostrare nei dettagli questa tesi: lo stile di scrittura, la costruzione dei personaggi, i dialoghi puntano tutti a dimostrare che l’omosessualità nel calcio c’è ma viene tenuta nascosta. In particolare alcune descrizioni, alcuni nomi e alcune sequenze di eventi suonano talmente reali da far subito pensare che ci sia una sorta di chiave dietro il romanzo, che esso non sia altro che la rinarrazione, con nomi e città cambiate, di alcune situazioni e fatti accaduti davvero
Pur inserito su un binario molto definito, è stata una lettura piacevole, scorrevole e che prova a sollevare un po’ di discussione su un tema non facile.