L’armata dei Sonnambuli
Che bel romanzo storico! Scritto con mestiere (è comunque una delle specialità della casa), narra un intreccio perfetto ambientato nella Rivoluzione Francese: storie all’inizio slegate, storie all’inizio ininfluenti, storie all’inizio quasi dissonanti (il lavoro iniziale sui linguaggi è splendido). Ovviamente poi, dopo un lungo sviluppo, confluiranno insieme. In parallelo si dipanano le vicende della Rivoluzione Francese. Come già in Q, il collettivo Wu Ming ha sempre la capacità di “aprire le crepe” del periodo storico, raccontandoli con un taglio mai pesante ma che mette in luce non solo i meri eventi, ma anche i movimenti e i cambiamenti che ci stanno sotto. Non c’è mai una nozione o una data da mandare a memoria, ma ho imparato e capito la Rivoluzione e quello che ne è seguito piú qui che non sui banchi di scuola. C’è qualche passaggio un po’troppo arcano, ma niente che una veloce lettura del profilo del personaggio coinvolto su Wikipedia non possa sanare.
E poi qui e la, certe dinamiche, certi personaggi, certi passaggi, certi episodi, non potranno non richiamare certi passaggi dell’oggi, del rapporto tra piazza e potere, del concetto di Rivoluzione e di controrivoluzione. Come già in Altai, e come in tutta l’opera narrativa di Wu Ming, i livelli di lettura sono molteplici.
È insomma un ottimo romanzo, che svolge benissimo sia la funzione “narrativa” dell’intreccio che “descrittiva” del periodo storico. Bisogna solo avere un po’ di fiducia all’inizio, perché di certo non si parte in media res (o meglio, si parte sì, ma voi non lo sapete ancora).
Come per tutti i libri di Wu Ming, è in copyleft ed è liberamente scaricabile dal loro sito (ricordate però che copyleft non preclude comunque un contributo 😉 ).
Mi è dispiaciuto dover aspettare (la circolazione elettronica inizia un anno dopo la stampa) ma i libri di carta non ho proprio più lo spazio dove metterli…