Romanzo Criminale / Nelle Mani Giuste
In questi giorni di quarantena ho riletto la coppia Romanzo Criminale e Nelle Mani Giuste, ché avevo voglia di malavita all’italiana.
Il primo è invecchiato molto bene, è ancora una storia potentissima, complessa, che oltre alla bellezza dell’intreccio gioca tantissimo sul “chi potrebbe essere questo / chi potrebbe essere quello” per riconoscere chi ha ispirato i personaggi di contorno.
È in assoluto uno dei più bei libri di “malavita” scritti, è un libro che ha creato un modo diverso di narrarla.
Il secondo, ecco. Già alla prima lettura non mi aveva fatto impazzire, e la rilettura mi ha confermato la sensazione. Perchè? Perchè è tutto troppo sui binari fin dall’inizio: i personaggi sono la copia sputata di personaggi veri di quegli anni subito prima di Mani Pulite, sono piatti, forse proprio perchè univoci; gli avvenimenti, tranne uno, sono praticamente copiati dalla cronaca. C’è pochissimo lavoro anche sui personaggi principali, che “fanno il loro lavoro” e poco più.
Il primo rimane una lettura fondamentale, il secondo dimenticabile.
P.S.: siccome gli originali cartacei erano a casa dei miei, e quindi non raggiungibili, ho deciso di provare l’ebbrezza di leggere la versione epub reperibile su certi canali.
Mai più nella vita: abituato alla cura dei testi Kindle, è stata un’esperienza tragica: refusi, pezzi ripetuti, numeri di pagina che compaiono a caso. Una sofferenza.