Una guida veloce al retrogaming - Parte 2
Dove eravamo rimasti?
Con il primo capitolo della guida so per certo che almeno una persona è riuscita a giocare a qualche gemma del passato.
È quindi il momento di passare alla seconda parte, dove ci si sposta dal mondo delle console casalinghe al bar, ai giochi arcade, a quello che, per essere perfetto, dovrebbe essere giocato in un cabinato, con l’obbligatorio portacenere inutile fissato con la vite a fianco pulsantiera.
Hardware e Software
Useremo le stesse cose della volta scorsa, sia come hardware che software.
Il nostro fido PC su cui abbiamo installato RetroArch continuerà a essere lo strumento da usare.
Per la parte delle Roms, anche questa volta, viene in aiuto il buon Internet Archive.
Questa volta è meglio usare il torrent, sempre disponibile nella colonna di destra, per scaricarci tutto l’archivio.
Il numero di giochi è tale per cui andare a cercare file per file non conviene, meglio avere tutto e subito.
L’ho detto vero che con l’emulazione è un attimo occuparsi decine di giga, vero?
E non abbiamo ancora toccato il tema “sistemi dei tardi ‘90”, dove i giga volano, proprio!
Scaricato quindi l’archivio, andiamo a salvarlo nella nostra cartella Roms, dandogli il nome MAME.
La cartella dovrebbe avere più o meno questa struttura:
È importante che la struttura sia rispettata, perché il core che andremo ad usare è un po’ schizzinoso.
Un momento per il MAME
È il momento giusto per spendere qualche parola per uno dei progetti più importanto della storia dell’emulazione. Ed è un progetto italiano (almento all’inizio).
È stato infatti il buon Nicola Salmoria ad iniziare lo sviluppo del MAME, con i primi sviluppi fatti nel 1997. Da lì, lui e un crescente gruppo di sviluppatori hanno creato un sistema aperto, completo, in grado di svolgere un ruolo pratico fondamentale: preservare, per il futuro, la possibilità di usare opere d’arte create dall’uomo da circa la metà dei ‘70 del ventesimo secolo in poi.
Che è un modo elegante (ma serio) per dire che ci permette di giocare ai videogiochi di quegli anni.
Configurazione
Apriamo quindi ora il nostro RetroArch e andiamo a installare il core e a fare la scansione delle Rom.
Come core, oggi, useremo Mame 2003 Plus, una versione specifica del MAME, che coniuga facilità di configurazione e supporto ai giochi fondamentali, senza inseguire le ultimissime aggiunte (che sono di solito meno interessanti in ambito ludico e magari più di interesse collezionistico/tecnologico, vedi i pachinko).
Andiamo quindi a installarlo, passando dal nostro solito menu “Scarica core”.
Poi andiamo a selezionarlo (“Carica core” dal menù principale) e a fare la scansione delle Roms.
Qui appunto c’è una particolarità: dovremo selezionare la sottocartella “Roms” all’interno della sottocartella che abbiamo creato, e poi aspettare un po’, perché qui i giochi sono tanti.
It’s time to Play
Dopo la scansione, comparirà la voce nel menù e potremo iniziare a scorrere l’elenco.
Alcune cose da sapere sui giochi arcade:
- se giocate con un joypad riconosciuto, RetroArch dovrebbe aver già configurato i pulsanti per “mettere il gettone” sul bottone Select o suo equivalente e per partire sul pulsante “Start”
- esiste, ma lascio ai lettori l’esercizio, la possibilità di manipolare la configurazione dei giochi (a livello di singolo gioco) schiacciando TAB durante il gioco è possibile accedere al menù del Mame, che permette di fare la qualunque: riconfigurare i bottoni, modificare i Dip-Switch (ovvero gli interruttori che, sui cabinati originali, regolavano il livello di difficoltà, il numero di vite, etc.)
Anche qui, come per l’altra guida, fatemi sapere se funziona e cosa posso fare per migliorarla, ampliarla, approfondirla.