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Alcune cose su Cogne

Settimana prima di Ferragosto, fuga dal gran caldo verso le montagne della Val d’Aosta.

Abbiamo trovato meno caldo? Sì.
Abbiamo trovato fresco? Insomma.

Al di là del posto, piacevole e di cui poi parlerò, la cosa che mi ricorderò è il caldo anomalo, anche in montagna.
Un giorno siamo andati sopra i 2000 metri e mentre eravamo su si è alzato un po’ di vento.
Di solito questo in montagna vuol dire felpina e nei casi peggiori kWay o giacca.
Questa volta abbiamo continuato a stare in maglietta lungo il torrente come se niente fosse.

Idem la sera, Cogne è a 1500 metri, ma si poteva appunto stare tranquillamente in t-shirt.

Al di la di questo,speriamo legato solo a questo anno particolare (ma ci credo poco), Cogne si è rivelata “una bella esperienza che non farò per un po’"(semicit.).
Ha sicuramente dei lati positivi:

  • ci si può scordare di usare l’auto: gran parte delle camminate si possono fare direttamente a piedi o muovendosi con le navette gratuite del comune
  • ha buona scelta di camminate, per tutte le gambe: sia i giri quasi in piano, sia le gite più lunghe portano sempre a qualcosa di bello/interessante da vedere
  • il paese è comunque vivibile e ha tutto; il fatto di essere isolato (alla fine il paese più vicino è a 10 km) fa sì che in paese ci sia tutto, e non sia neanche frammentato su troppe frazioni diverse. Solo Gimillan, forse, è un po’ isolata (ma ha comunque bar, negozio di alimentari, etc.)
  • l’idea dei prati di Sant’Orso è geniale. Avere in centro paese questo pratone sconfinato fa sentire in montagna.

Anche per il soggiorno in appartamento, tutto benissimo: l’Abete Bianco si è rivelato un’ottima scelta, nuovo, ben tenuto e a due passi dal centro.

Dall’altra parte, però, soffre un po’ della sindrome da luogo turistico frequentato da Milanesi e Torinesi: è un posto caro, c’è poco da fare. L’arrivo dei turisti è visto (giustamente) come una opportunità da sfruttare.
E mi va anche bene fino a un certo punto, è giusto che ci vivano. La focaccia a 15 euro al kilo NON mi va bene.
Così come non mi va bene un certo stile “rustico chic ricostruito” che è un po’ stucchevole. Sembra si sia persa un po’ l’autenticità in cambio di un po di fighettismo.

Poi ci sono le caratteristiche della val d’Aosta, e quelle sono proprio gusto personale: la montagna è brulla e più secca di altre parti delle alpi, fa meno atmosfera.

Diciamo che è stata una bella settimana, che è andato tutto molto bene, ma che non fremo dalla voglia di tornarci.
Fra qualche anno, forse, cambiate le condizioni,l si andrà e si potrà vedere qualcosa di diverso.