Ario: bianco Natale
Racconto lungo, parte di una serie che verrà pubblicata a uscite mensili, di Niebbo, quello di Bagni proeliator.
Se non sapete chi è Niebbo, male. Riempite subito la lacuna.
«Performer. La signora Ramirez è una performer.» «Sì, ma se io dico quella performer di tua madre non pensa a una che fa l’illusionista, giusto?»
Non vale il prezzo in sè, è un racconto lungo, scritto bene, ma non un libro. Ma è un esperimento, e, come tale, lo supporto volentieri.
Poi inizi a pensare che 5mila al mese per le riviste, o per i fumetti, le hai sempre spese, quando non c’era Internet.
«Il nitrito?» domanda. «Seh, seh. È quando oltrepasso una certa soglia che divento legnoso, mi si chiudono le parole, muovo poco i muscoli, alla fine diventi una statua che sa solo dire GHNNN oppure GNNNNN. Ma è risaputo, eh? Ci sono foto storiche di Gianni Agnelli in cui tutti si muovono attorno ma lui no, è l’unico a fuoco, perché è diventato di legno.»
«Chi è Gianni Agnelli?»
E poi ti accorgi pure che il prezzo lo vale e tutto, per la storia, per i personaggi (ammetto di avere la stessa curiosità di Ario), per quella decina di niebbate fantastiche, quelle robe che sa scrivere solo lui, che ha scritto per anni sul blog e che ora giustamente si fa pagare per metter giù.
Doppi sensi, descrizioni, allitterazioni.
Capolavori vari e veri, che giustamente, come nel suo post di spiegazione, si trovano sempre più a fatica nel mondo dei media di oggi, tutto pronto a non offendere nessuno, a includere tutti.
«Clara pesa 310 chili, è la donna che decide se far salire o scendere le azioni della Kinder e ha il cellulare di Ferrero in persona. Una roba impressionante. Penso le misurino il colesterolo con il bastoncino dell’olio.»
E poi la scrittura a puntate lascia il gusto finale di voler sapere “come va avanti”. Niente binge, devi aspettare febbraio, e io sto cercando come avere le notifiche su quando sarà disponibile il prossimo numero.
«No» fa l’ispettore «Lei crede che tutti vadano con le prostitute?» «Ovvio. Sennò perché un uomo andrebbe a lavorare, scusi?»
Tecnicamente è il soggetto di un pilota di serie già scritto, pronto da girare.
Come contenuti ne è l’esatta negazione, e non verrà mai girato.
Mica facile fare una cosa del genere.