Half-Life 2

Cosa vuoi dire, a 20 anni abbondanti dal lancio, di Half-Life 2? (cit.)

Che te le sei rigiocato, il gioco base e Episode One, che li avevi giocati sulla 360 ai tempi dell’Orange box (miglior prodotto value for money di sempre in ambito videogiochi: Half life 2, Episodio uno, Pertal e Team fortress 2, a tipo 20 euro). E hai finalmente giocato anche Episodio 2, che chissà come mai non lo avevi mai giocato.

Tutto in gentile omaggio da Valve, che a Novembre 2024, per festeggiare il ventennale, ha detto “cià, mettiamo tutto il pacco gratis per un weekend”. Con il senno di poi, vale anche i 10/20 euro che costa normalmente. Ancora oggi.

Si gode, signori. Semplicemente si gode il piacere del gioco. Si gode a scoprire, ogni minuto, quello che si sono inventati in Valve. La gravity gun è, ancora nel 2025, una roba che a livello di “invenzione” sta in una categoria a se per come cambia il modo di giocare. Tempo 5 minuti e diventa una naturale estensione del tuo braccio e della tua mente, pronta a “fare” cose, a condizionare il tuo pensiero nel gioco, a farti dire “ma vediamo se funziona anche così“. E a riempirti di quei momenti “ah, figata!” disseminati nel gioco. E Valve, soprattutto in Episode One e Two, di questa cosa si è accorta. E la usa benissimo, creando situazioni su situazioni.

E poi c’è il gioco in se, che, come il primo episodio (che mi rigiocai un annetto fa), è un capolavoro di scrittura e design: gli zombi, i combine, i momenti di tensione e adrenalina. Qui c’è molta più scrittura rispetto al primo, ci sono dei veri e propri personaggi, con un proprio arco di sviluppo e una caratterizzazione completa.

Ennesima dimostrazione dell’essere arte del videogioco. E a differenza del primo, non c’è neanche l’ora di buco sul finale. Qui arrivi ai titoli di coda del secondo e non puoi fare altro che unirti al grido che, da 21 anni, unisce i Videogiocatori: “Dove sta Half Life 3?”.

Anche qui, clamoroso il documentario abbinato. Che figata, tutto quanto.